Cosa vedere a Castellabate

Le attrazioni turistiche del comune di Castellabate

Cosa vedere a Castellabate paese

cv castellabate paese
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  • Castello dell’abate: fortezza del 1123 con quattro torri circolari ideata dall’abate Costabile e completata dall’abate Simeone per difendere il territorio dagli attacchi saraceni via mare. Da questa struttura deriva il toponimo di Castellabate.

Cosa vedere: la statua di San Costabile, le stanze e i sotterranei.

  • Borgo medievale: borgo antico di Castellabate formato da vicoletti, case intercomunicanti, slarghi e gradoni a picco sul mare a cui si accede da 5 porte principali: Cavalieri, di Mare, la Chiazza, Sant’Eustachio e de li Bovi.

Cosa vedere: gli scorci, lo stile architettonico e le targhe commemorattive.

Cosa vedere: gli affreschi, le tavole pittoriche, il busto di san Costabile (patrono di Castellabate) e la statua del beato Simeone.

Cosa vedere: i dipinti, le statuine presepiali, gli arredi sacri e le statue delle quattro sale del percorso museale.

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Cosa vedere: le anfore, le ancore e i relitti del mare.

  • Cappelle gentilizie: antiche chiesette appartenenti a nobili famiglie di Castellabate.

Cosa vedere: cappella della Pietà (XVI sec.), di San Pasquale (XVIII sec.), di Santa Maria del Piano (XVI sec.), di San Biagio (XVII sec.), di Santa Maria della Pace (XVII sec.), di San Leonardo (XVII sec.), di San Cosimo (XVI sec.), di Santa Maria della Scala (XVII sec.), di San Giovanni (XVIII sec.) e del Santo Rosario (XVI sec.).

  • Palazzi gentilizi: antiche dimore nobiliari del borgo medievale di proprietà delle famiglie nobili di Castellabate.

Cosa vedere: palazzo Perrotti, Matarazzo, Comenale, Verrone, Gammarano, Meriglia, Forziati, Jaquinto e Antico.

Cosa vedere: il tramonto e la vista della costa di Castellabate, della costiera amalfitana, di Capri e d’Ischia.

  • Piazza 10 Ottobre 1123: punto di riferimento del borgo di Castellabate che prende il nome dalla data della fondazione del Castello dell’abate.

Cosa vedere: le location del film “Benvenuti al Sud” e la targa commemorativa di Ruggero Leoncavallo.

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Cosa vedere a Santa Maria di Castellabate

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Cosa vedere: la statua di Santa Maria a Mare legata ad una leggenda popolare.

  • Torre Pagliarola o Perrotti: torre normanno-aragonese, formata da una torre circolare più alta e una a base quadrata più bassa, rinforzata nel 1570 per proteggere gli scambi commerciali di Castellabate.
  • Palazzo Belmonte: palazzo nobiliare del 1733 di stile spagnolo con un vasto parco.

Cosa vedere: il cortile e i saloni.

  • Villa Matarazzo: tenuta agricola del XIX secolo con un vasto parco.
  • Porto Travierso o delle Gatte: antico approdo che ha contribuito alla crescita militare ed economica di Castellabate.

Cosa vedere: la costruzione ad archi del XII secolo utilizzata in passato come magazzino merci.

  • Ingresso del paese: l’accesso principale alla frazione sulla SR 267.

Cosa vedere: la fontana tricolore della rotonda e la statua di Santa Maria a Mare.

  • Piazza Lucia: il centro della frazione che ospita la sede del comune di Castellabate.

Cosa vedere: il monumento dei Caduti realizzato da Michele Guerrisi nel 1926.

  • Corso Senatore Andrea Matarazzo: corso pedonale e centro dello shopping di Castellabate.

Cosa vedere: i locali e i negozi.

Cosa vedere: cimeli e magliette autografate degli sportivi.

  • Spiagge: spiagge di sabbia dorata adatte alla balneazione.

Cosa vedere: il Pozzillo, la Marina piccola e lo Scario.

  • Lungomare: lunghe passeggiate rilassanti vicino al mare.

Cosa vedere: lungomare Perrotti (con la statua di Santa Maria a Mare), Guglielmini, De Simone, Pepi (con la statua della Madonna e il monumento dei Marinai) e Bracale.

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Cosa vedere a San Marco di Castellabate

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Cosa vedere: gli affreschi e i quadri.

Cosa vedere: l’epigrafe del 1860 con la scritta latina “Inveni portum: spes et fortuna valete! Sat me lusistis. Ludite nunc alios.” (Trovai il porto: addio speranza e fortuna! Abbastanza mi avete ingannato. Ora ingannate altri.).

Cosa vedere: i resti del molo che affiorano ancora dal mare.

  • Spiagge: spiagge di sabbia dorata adatte alla balneazione.

Cosa vedere: il Pozzillo e la grotta naturale emersa di origine paleolitica nei pressi dell’omonima spiaggia.

Cosa vedere: l’antica necropoli romana di settemila metri quadri con 151 tombe con corredo funebre in parte recuperato.

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Cosa vedere a Ogliastro Marina

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  • Chiesa Santa Maria delle Grazie: edificio religioso realizzato nel 1896 su una cappella preesistente del XVII secolo.

Cosa vedere: gli affreschi interni e la statua della Madonna sul sagrato.

  • Torre di Ogliastro o Ogliarola: postazione di avvistamento aragonese edificata nel 1569 a punta Ogliastro.
  • Torre dell’Arena o della Marina di Ogliastro: postazione di avvistamento edificata nel 1592 nella baia Arena.
  • Piazza Giovanni Paolo II: terrazza panoramica sul mare al centro della frazione.

Cosa vedere: la Croce luminosa e i panorami della punta di Ogliastro, delle Ripe Rosse e di Acciaroli.

  • Spiagge: spiagge di sabbia dorata adatte alla balneazione.

Cosa vedere: la baia Arena e la spiaggia della Punta.

  • Calette naturali: varie insenature formate da ciottoli e scogli tra l’azzurro del mare e il verde della macchia mediterranea.

Cosa vedere: gli scogli tipici del Cilento (flysch).

  • Pineta: sentieri naturali immersi nella macchia mediterranea, adatti per le escursioni a piedi o in bicicletta.

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Cosa vedere a Licosa

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  • Cappella Santa Maria del Soccorso: chiesetta edificata inizialmente come rifugio per naufraghi.
  • Palazzo Granito: casino di caccia del VIII secolo.
  • Torre di Licosa (rudere): postazione di avvistamento angioina edificata nel 1277 a punta Licosa.
  • Torre Cannitiello o Mezzatorre (rudere): postazione di avvistamento aragonese costruita nel 1567-1569 nella pineta di Licosa.
  • Torre del Semaforo o Torricella (rudere): postazione aragonese di avvistamento del 1570, posta su monte Licosa deriva il nome dai segnali di fuoco e fumo, utilizzati per comunicare.
  • Isola: isoletta di circa sei chilometri quadri legata al mito delle sirene dove svetta il faro di segnalazione.

Cosa vedere: i resti di una villa romana e di una antica vasca di allevamento per murene.

  • Calette naturali: varie insenature formate da ciottoli e scogli tra l’azzurro del mare e il verde della macchia mediterranea.

Cosa vedere: gli scogli tipici del Cilento (flysch) e i fondali di Licosa (dove praticare snorkeling e immersioni subacquee).

  • Pineta: sentieri naturali immersi nella macchia mediterranea, adatti per escursioni a piedi o in bicicletta.

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Cosa vedere a Lago

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  • Chiesa Sant’Antonio da Padova: chiesetta del 1925 con un’unica navata.
  • Chiesa Santissima Immacolata: edificio religioso in stile moderno con campanile elevato a quattro piani.
  • Piazza Madre Teresa di Calcutta: il centro della frazione.

Cosa vedere: il lago con la cascata.

  • Belvedere dei Trezeni: terrazza panoramica ai piedi di monte Tresino.

Cosa vedere: le viste del golfo di Castellabate da punta Licosa a punta Pagliarolo.

  • Cava dei Rocchi: antica cava arenaria del VI secolo a.C ricoperta dalla sabbia della spiaggia del Lago.

Cosa vedere: i blocchi cilindrici di arenaria utilizzati per la costruzione delle colonne dei templi di Paestum.

  • Spiaggia: lunga spiaggia sabbiosa adatta alla balneazione.

Cosa vedere: la spiaggia del Lago e le calette di punta Pagliarolo.

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Cosa vedere a Alano

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  • Chiesa Santa Rosa da Lima: edificio religioso con campanile a base quadrata.

Cosa vedere: gli affreschi e la statua della Madonna di Lourdes sul campanile.

  • Grotta di Lourdes: riproduzione della celebre grotta di Massabielle.

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Cosa vedere a Tresino

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  • Chiesa San Giovanni Battista (rudere): chiesa costruita nel 957, sconsacrata nella sua ultima veste del XVIII secolo.

Cosa vedere: il campanile legato alla leggenda della “campana di San Giovanni” e i resti dell’antico monastero.

  • Villaggio abbandonato San Giovanni (ruderi): antico villaggio dell’XI secolo abbandonato nel XVIII secolo.

Cosa vedere: i luoghi dove nacque san Costabile Gentilcore.

  • Torre di Tresino (rudere): postazione di avvistamento angioina costruita nel 1277 a punta Tresino.
  • Torre dei Zappini (rudere): postazione di avvistamento aragonese collocata a punta Pagliarolo.
  • Calette naturali: costa con scogli e insenature caratteristiche.

Cosa vedere: gli scogli caratteristici, le grotte marine (dove effettuare immersioni subacquee), una tomba bisoma del III secolo a.C. e i resti di una villa romana nella baia del Saùco.

  • Pineta: sentieri naturali immersi nella macchia mediterranea, adatti per le escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta.

Cosa vedere: la sorgente di San Giovanni.

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